IL VERMENTINO DI TENUTA MONTAUTO
Come tutti i vitigni, il Vermentino è un grande interprete del territorio in cui nasce.
Il Vermentino di Tenuta Montauto cresce su un suolo di argilla mista a minerali, come il quarzo, da viti di circa 15 anni. Il mare, a soli 10 km, e l’altitudine, di circa 250 metri, si riversano nel vitigno che si esprime con una pulizia e una secchezza caratteristiche dei vini di Tenuta Montauto.
Proprio queste virtù ci hanno indotto, nel tempo, a vinificarlo in purezza.
Una scelta cui siamo arrivati constatando il livello di pienezza espressiva anche del Vermentino, ricco di note iodate e aromatiche di agrumi e, soprattuto, di erbe aromatiche. Una espressività che si ritrova viva anche al palato, dove si farà riconoscere per la sapidità appuntita e scattante, tanto tipica di questo vitigno amante del mare.
Un vino a tutto pasto
Per tutte queste ragioni, si tratta di un vino di grande versatilità. Un vino in grado di sostenere non solo le pietanze a base di pesce ma anche quelle a base di verdura e frutta, come l’insalata maremmana di finocchi, arance e olive nere, e sarà perfetto soprattutto come aperitivo.
A tavola, è però un vino a tutto pasto: facile da abbinare sia ai formaggi freschi quanto ai salumi leggeri, quali lombetto di maiale, capocollo e bresaola, e grande alleato di una cucina a base di mare, molluschi, crostacei e pesci, magari arrosto. È perfetto poi coi primi piatti, come coi più delicati risotti.
FOCUS
Il Vermentino è il vitigno tirrenico per antonomasia.
Cresce e prospera in prossimità della costa toscana, della bassa Liguria, in Sardegna e, fuori dai confini nazionali, anche in Corsica. Le sue origini non sono chiare e, difatti, ampelografi di tutto il mondo si sono interrogati e, non di rado, anche scontrati, nel ricostruire la storia e la diffusione di questo antico vitigno.
È opinione di molti che esso sia originario del nord-est della Spagna, in territorio aragonese, precisamente dove, comunque, di lui non sopravvivono, ad oggi, alcune tracce.
Per altri, invece, i suoi natali sarebbero in Andalusia, dove era noto col nome di Listan.
Alcuni sostengono poi che esso sia nativo del Portogallo, dove è conosciuto con il nome di Codega o dell’isola di Madera dal momento che presenta manifeste affinità, sia in termini di ricchezza di colore che di estratto, con la locale Malvasia.
In ogni caso, dalla penisola iberica si sarebbe diffuso prima in Francia coi nomi di Grosse Clarette e Malvois d’Espagne, quindi in Languedoc-Roussillon col nome di Piccabon, donde pare sia finalmente arrivato in Liguria e nella zona delle Alpi Apuane. In Liguria prese il nome di Malvasia Grossa, Carbesso, Corbesso o Carbess, mentre per alcuni lo stesso Pigato altro non sarebbe che una varietà, una modificazione genetica del Vermentino.