Abitiamo sotto al cielo più luminoso, più limpido e più pulito d’Italia. A dirlo non siamo noi ma il prestigioso “The new world atlas of artificial night sky brightness” e l’astrofisico e divulgatore scientifico Gianluca Masi, che nel 2006 ha fondato il Virtual Telescope Project e ha scelto proprio il comune di Manciano, e in particolare il territorio di Montauto, per installare il suo laboratorio di telescopi robotici. Un cielo, e dunque un’aria, di qualità straordinaria che, propiziata dall’essenza ancora rurale del territorio di Montauto, diventa oltre che un habitat perfetto per la vita e una straordinaria opportunità di ricerca in ambito scientifico anche un laboratorio a cielo aperto, ed è proprio il caso di dirlo, di educazione ambientale. Grazie al cielo stellato di questa radiosa porzione di Maremma grossetana, infatti, una trentina di telescopi altamente tecnologici fanno del territorio di Manciano il più ricco di postazioni astronomiche del Paese. Un osservatorio privilegiato della volta celeste finalmente immortalata attraverso fotografie straordinarie, testimoni della bellezza dell’Universo e partecipanti dell’evoluzione della conoscenza e, con essa, dell’uomo stesso come accaduto lo scorso autunno, quando i telescopi robotici del Virtual Telescope Project hanno scoperto una probabile nova nella galassia di Andromeda e un nuovo candidato blazar oltre a svariate nuove stelle variabili. Cosa c’entra, tutto questo, coi nostri vini, è presto detto. Dal momento che crediamo che tutto si tenga, l’aria pulitissima, la luce vivida e il vento che sempre soffia dal mare partecipano attivamente del nostro lavoro, assieme alla nostra terra iridata di schegge baluginanti di quarzo rosa: un firmamento che l’argilla rifrange e si ritrova moltiplicato un numero infinito di volte, nel cielo di notte, che si riversano in vini molto spesso definiti dagli esperti con aggettivi che proprio a questa luce rimandano, di cui hanno tutta la brillantezza, il nitore, la pulizia e la luminosità.